樹も草もしづかにて梅雨始まりぬ
ki mo kusa mo shizuka nite tsuyu hajimarinu
nella quiete
gli alberi, l’erba…
inizia la stagione piovosa
Da: Gendai bungaku taikei, Vol. 69, 1963, p. 232
暮れそめてにはかに暮れぬ梅林
kuresomete niwakani kurenu umebayashi
crepuscolo –
d’un tratto l’oscurità
nel bosco di pruni
Da: Kindai haiku no senku-sha, Vol. 4, Rippūshobō, 1980, p. 22
船の名の月に読まるる港かな
fune no na no tsuki ni yomaruru minato kana
nel porto
i nomi delle navi
lette dalla luna
Da: Kindai haiku no kanshō to hihyō, Meiji shoin, 1967, p. 61
生き得たる四十九年や胡瓜咲く
ikietaru shijūkunen ya kyūri saku
sono arrivato
a quarantanove anni –
cetrioli in fiore
Da: Saishin haiku saijiki, Vol. 2, Bungeishunjū, 1973, p. 241
春の雲ながめてをればうごきけり
haru no kumo nagamete oreba ugoki keri
nuvole di primavera –
appena le guardo
se ne vanno
Da: Gendai Nihon bungaku zenshū, Vol. 91, p. 163
Traduzioni dal giapponese di Luca Cenisi
Hino Sōjō (1901-1956) è stato un poeta giapponese, originariamente membro del Gruppo Hototogisu ホトトギス e da questo espulso nel 1936 per le sue proposte di rinnovamento dello haiku, basate sull’introduzione di temi quali l’amore, il sesso e l’erotismo.
Nel 1935 fondò la rivista sperimentale Kikan 旗艦 (“Nave ammiraglia”), chiusa cinque anni dopo dalle Autorità giapponesi perché ritenuta “sovversiva”.
Trascorse gli ultimi anni di vita affetto da una severa forma di pleurite, componendo opere che, in parziale rottura con i primi esiti, recuperavano uno stile più tradizionale, tanto nella forma quanto nei contenuti.
Foto: Hino Sōjō, da mizumakura.exblog.jp
Haiku bellissimi