月光にぶつかつて行く山路かな
gekkō ni butsukatte yuku yamaji kana
il sentiero montano
va a scontrarsi
con il chiaro di luna…
Da: Gendai kushū, Chikumashobō, 1973, p. 121
元日やゆくへもしれぬ風の音
ganjitsu ya yukue mo shirenu kaze no oto
Capodanno –
il suono di un vento
che ancora non c’è
Da: Ivi, p. 124
父の死を泣くまなく過ぎぬ年の市
chichi no shi o nakuma naku suginu toshi no ichi
fiera di fine anno –
non c’è tempo per piangere
la morte del padre
Da: Gappon haiku saijiki, Kadokawashoten, 1974, p. 760
うすめても花の匂の葛湯かな
usumete mo hana no nioi no kuzuyu kana
anche se diluito
profuma ancora di fiori:
tè di maranta
Da: Gendai haiku, Kadokawashoten, 1955, p. 25
大空のしぐれ匂ふや百舌の贄
ōzora no shigure niou ya mozu no nie
nel cielo
odore di pioggia –
il dono dell’averla
Da: Gendai hyaku meikushū, Vol. 3, Tokyo Shiki Shuppan, 2004, p. 70
Traduzioni dal giapponese di Luca Cenisi.
Watanabe Suiha (1882-1946) è stato un poeta giapponese, figlio del pittore Seitei (1851-1918), nonché allievo di Takahama Kyoshi (1874-1959) e membro del gruppo “Taishō” Hototogisu insieme a scrittori del calibro di Murakami Kijō (1865-1938) e Dakotsu Īda (1885-1962).
Fortemente legati a tematiche naturalistiche classiche, i suoi haiku sono dotati di una profonda evocatività, espressa non di rado attraverso un registro espressivo ricercato, che alla morte del padre, nel 1918, ha assunto connotazioni più marcatamente cupe e riflessive.
Tra le principali pubblicazioni ricordiamo: Suiha kushū 水巴句集 (“Raccolta di haiku di Suiha”) del 1915, Hakujitsu 白日 (“Sole splendente”) del 1936 e l’antologia postuma Suiha bunshū 水巴文集 del 1984.