空はうつろなるまで晴れて囚人の唄
sora wa utsuro naru made harete shūjin no uta
il cielo schiarisce
fino a svuotarsi –
il canto dei prigionieri
Da: Jiyūritsu haiku no sekai, Vol. 3, Rippūshobō, 1980, p. 45
鯉つどいおり秋しずかにむきむきにおり
koi tsudoi ori aki shizukani mukimuki ni ori
raduno di carpe –
l’autunno placidamente
prende forma
Da: Nihon shijin zenshū, Vol. 30, Shinchōsha, 1969, p. 117
かごからほたる一つ一つを星にする
kago kara hotaru hitotsu-hitotsu o hoshi ni suru
dalla cesta
una ad una le lucciole
diventano stelle
Da: Kindai haiku yōkai, Yūseidō, 1968, p. 122
空をあゆむ朗々と月ひとり
sora o ayumu rōrō to tsuki hitori
cammina nel cielo
splendente
la luna solitaria
Da: Kindai haiku no kanshō to hihyō, Meiji Shoin, 1967, p. 27
海は旭に湧きたぎり我が目ざめかな
umi wa asahi ni wakitagiri waga mezame kana
nel sole del mattino
il mare s’innalza fremendo –
il mio risveglio
Da: Jiyūritsu haiku no sekai, Vol. 3, cit., p. 43
Traduzioni dal giapponese di Luca Cenisi
Ogiwara Seisensui (1884-1976) è stato un poeta giapponese molto vicino a Kawahigashi Hekigodō (1873-1937), nonché maestro di Ozaki Hōsai (1885-1926) e Taneda Santōka (1882-1940). Laureatosi in Linguistica presso l’Università di Tokyo, fondò la rivista Sōun 層雲 (‘Strati di nuvole’) nel 1911, mentre nel 1914 diede alle stampe la sua prima raccolta, intitolata Shizen no tobira 自然の扉 (‘La porta della natura’).
È stato un fermo sostenitore dei jiyūritsu haiku 自由律俳句 (‘haiku a ritmo libero’), nuova forma espressiva libera dai “vincoli” dello schema 5-7-5 e, finanche, dalla necessaria presenza di un riferimento stagionale (kigo 季語).
Preferisco le regole antiche