乳房やああ身をそらす春の虹
nyūbō ya ā mi o sorasu haru no niji
seni –
ah, la forma inarcata
dell’arcobaleno di primavera!
Da: Haiku kenkyū, Vol. 51, 1984, p. 26
あはれこの瓦礫の都冬の虹
aware kono gareki no miyako fuyu no niji
il dolore
per questa capitale in rovina –
arcobaleno invernale
Da: Haiku kenkyū, Vol. 50, 1983, p. 126
満月光液体は呼吸する
mangetsu hikari ekitai wa kokyū suru
luce del plenilunio –
ciò che è liquido
pare respirare
Da: Gendai haiku zenshū, Rippū Shobō, 1977, p. 113
大地いましづかに揺れよ油蝉
daichi ima shizukani yure yo aburazemi
ora la terra
trema dolcemente –
cicale marroni
Ibidem
草二本だけ生えてゐる時間
kusa ni hon dake haete iru jikan
solo due fili d’erba
sono cresciuti –
attesa
Da: Haiku kenkyū, Vol. 54, 1987, p. 193
Traduzioni dal giapponese di Luca Cenisi
Tomizawa Kakio (1902-1962) è stato un poeta e critico giapponese originario di Kawanoishi-chō (prefettura di Ehime), esponente di spicco dello shinkō haiku undō 新興俳句運動 (‘Nuovo haiku emergente’) insieme a Saitō Sanki (1900-1962), Hosaku Shinohara (1905-1936), Sōshū Takaya (1910-1999) e Hakusen Watanabe (1913-1969).
Avvicinatosi allo haiku intorno al 1930, partecipò in seguito attivamente alla rivista Kikan 旗艦 (“Nave ammiraglia”) di Hino Sōjō (1901-1956).
Nel 1946, insieme a Tatsunosuke Ishibashi (1901-1948), Akimoto Fujio (1901-1977), Kuribayashi Issekirō (1894-1961) e Minato Yōichirō (1900-2002), fondò la Shin haikujin renmei 新俳句人連盟 (‘Nuova lega dei poeti di haiku’). A causa di dissidi interni, tuttavia, abbandonò il gruppo l’anno seguente per unirsi all’Associazione dello haiku moderno (Gendai haiku kyōkai 現代俳句協会).
Influenzato dal simbolismo occidentale, Tomizawa fece ampio ricorso, nei suoi lavori, a figure retoriche ed espedienti lessicali quali l’astrazione, la metafora e l’analogia.
Tra le sue principali raccolte ricordiamo Ten no ōkami (‘Il lupo celeste’) del 1944, Hebi no koe 蛇の声 (‘La voce del serpente’) del 1952 e Mokushi 黙示 (‘Apocalisse’) del 1961.