ルンペンのうたげの空に星一つ
runpen no utage no sora ni hoshi hitotsu
al banchetto celeste
dei vagabondi
solo una stella…
Da: Shōwa haiku no tenkai, Ōfūsha, 1979, p. 157
滿天の星に旅ゆくマストあり
manten no hoshi ni tabi yuku masuto ari
sotto il cielo stellato
l’albero di una nave
è in viaggio
Da: Gendai Nihon bungaku zenshū, Vol. 91, Chikuma Shobō, 1957, p. 188
ルンペンに今宵のベンチありやなし
runpen ni koyoi no benchi ari ya nashi
questa sera
il senzatetto ha una panchina.
O forse no…
Da: Haiku kenkyū, Vol. 38, 1971, p. 34
蟻よバラを登りつめても陽が遠い
ari yo bara o noboritsumete mo yō ga tōi
Ehi, formica!
Anche se scali la rosa
il sole è lontano!
Da: Shinohara Hōsaku, Kagyūsha, 1997, p. 154
セロ弾けば月の光のうづたかし
sero hikeba tsuki no hikari no uzutakashi
quando suono il violoncello
il chiaro di luna
si raccoglie in cielo
Ivi, p. 129
Traduzioni dal giapponese di Luca Cenisi
Shinohara Hōsaku (1905-1936) è stato un poeta giapponese originario di Kagoshima. Laureatosi in giurisprudenza presso l’Università Imperiale di Tokyo nel 1929, si avvicinò allo haiku proprio in quegli anni, aderendo in breve tempo al movimento dello shinkō haiku undō 新興俳句運動 o ‘nuovo haiku emergente’.
La sua poetica coniuga leggerezza stilistica ed immaginazione, dando vita a componimenti non di rado privi di riferimento stagionale (muki haiku 無季俳句).
Una risposta a “Cinque haiku di Shinohara Hōsaku”