私が両手をひろげても
お空はちっとも飛べないが
飛べる小鳥は私のように
地面を速く走れない
私が体をゆすっても
きれいな音はでないけど
あの鳴る鈴は私のように
たくさんな唄は知らないよ
鈴と小鳥とそれから私
みんなちがってみんないい
watashi ga ryōte o hirogete mo
osora wa chitto mo tobenai ga
toberu kotori wa watashi no yō ni
jimen o hayaku hashirenai
watashi ga karada o yusutte mo
kirei na oto wa denai kedo
ano naru suzu wa watashi no yō ni
takusan na uta wa shiranai yo
suzu to kotori to sorekara watashi
minna chigatte, minna ī
Anche se aprissi le braccia
non potrei librarmi in cielo,
eppure gli uccellini in volo
non corrono rapidi come me in terra.
Anche se scuotessi il corpo
non produrrei alcun suono armonioso,
ma vedi, le campane che rintoccano
non conoscono tutte le canzoni che conosco io.
Le campane, gli uccelli e, infine, io:
siano tutti diversi, eppure tutti pieni di talento
Traduzione dal giapponese di Luca Cenisi
Kaneko Misuzu (1903-1930) è stata una poetessa giapponese piuttosto prolifica (si stima che abbia scritto più di 500 poesie in sei anni e mezzo), nonostante la sua breve esistenza. Originaria del villaggio di Senzai (attuale Nagato), si trasferì a Shimonoseki nell’aprile del 1923 insieme alla madre, lavorando nella libreria di proprietà dello zio. La sua vita sentimentale fu molto travagliata; dopo il matrimonio impostole nel 1926, le venne trasmessa la gonorrea dallo stesso marito, che seguitava a frequentare, a sua insaputa, i diversi bordelli della città. Dopo il divorzio, le venne inoltre negata la custodia della figlia di soli tre anni, spingendola a togliersi la vita – attraverso l’assunzione di una dose elevata di barbiturici – nel marzo del 1930.
Per contro, il suo talento letterario la portò ad ottenere ampio consenso sia di critica che di pubblico, quantomeno sino all’inizio della Seconda Guerra Mondiale, periodo nel quale il suo nome (così come quello di diversi altri poeti e scrittori) cadde nell’oblio. Solo grazie al lavoro di ricerca del poeta Setsuo Yazaki (1947-presente), avviato nel 1966, si è avuta una riscoperta significativa dei suoi scritti, caratterizzati da una profonda comunione con la natura e da un’attenzione particolare alle creature più piccole e indifese, trasmettendo al lettore un senso di empatia, purezza e ed innocenza a tratti spiazzante.
Numerose sono le pubblicazioni, sia in giapponese che inglese, dedicate alla sua poetica. Tra tutte, si segnalano: Kaneko Misuzu meishi-shū (‘Poesie celebri di Kaneko Misuzu’), edito da Saizusha nel 2011, e Are You an Echo? The Lost Poetry of Misuzu Kaneko, pubblicato da Chin Music Press nel 2016.
Una risposta a “Una poesia di Kaneko Misuzu”