松葉杖も脚も投げ出してかれしば
matsubazue mo ashi mo nagedashite kareshiba
gettando a terra
gambe e stampelle
l’erba appassita
Da: 自由律俳句.net/simoyama-issou/
コーヒー代もなくなつた霧の夜である
kōhī dai mo nakunatsuta kiri no yo de aru
notte di nebbia
non ho nemmeno i soldi
per un caffè
Ibidem
松葉杖に倚り仰ぎ見る星空はひろし
matsubazue ni yori aogi miru hoshizora wa hiroshi
appoggiato alle stampelle
guardo in alto
il grande cielo stellato
Da: T. Kumei, Shimoyama Eitarō to “Sōun” saikō, Shirayuri joshi daigaku kenkyū kiyō, 2012, p. 40
手の蟻も、別れの握手だ
te no ari mo, wakare no akushu da
una formica sulla mano,
anche questa
è una stretta d’addio
Ivi, p. 46
噛みタバコの唾吐いて波止場で老いゆく
kamitabako no tsuba haite hatoba de oi yuku
sputando
il tabacco da masticare
un vecchio va verso il molo
Da: fudemaka57.exblog.jp/29292319/
Traduzioni dal giapponese di Luca Cenisi
Eitarō Shimoyama (1879-1935) è stato un poeta giapponese molto vicino a Ogiwara Seisensui (1884-1976). Nel 1903 si trasferì a San Francisco, dedicandosi alla divulgazione della poesia haiku all’interno dei circoli letterari locali e fondando un proprio gruppo di studio.
Convinto sostenitore dei jiyūritsu haiku 自由律俳句 (‘haiku a ritmo libero’), pubblicò numerose sue opere all’interno della rivista Sōun 層雲 (‘Strati di nuvole’), fondata da Seisensui nel 1911.
Morì nel 1935, dopo aver convissuto per molti anni con una severa forma di osteomielite alla gamba sinistra, che lo costrinse a muoversi con l’ausilio di stampelle.
Mi è piaciuto molto quello sulla formica. Credo sia la prima volta che mi capita di vedere una virgola in un haiku (in giapponese, voglio dire). Sono io che sono rimasto a Issa e ho letto poco di più recente o è effettivamente insolito?
L’utilizzo della virgola e, più in generale, della punteggiatura è in effetti cosa rara negli haiku giapponesi. Tuttavia, in quelli moderni (gendai 現代) può capitare; ne è un esempio il componimento di Simoyama citato, ma anche Seisensui vi ha fatto ricorso, e così altri haijin di epoca a noi più recente.