秋たつや雲はながれて風見ゆる
aki tatsu ya kumo wa nagarete kaze miyuru
giunge l’autunno ‒
mentre scorrono le nuvole
s’intravede il vento
Da: K. Kazamaki, Bungaku no hatsuo, Kadokawa Shoten, 1950, p. 77
しら梅や垣の内外にこぼれちる
shiraume ya kaki no uchisoto ni kobore chiru
bianchi fiori di pruno ‒
cadono spargendosi
dentro e fuori il recinto
Da: R.H. Blyth, Haiku Volume 2: Spring, Hokuseido, 1981, p. 316
旅人の見て行く門の柳かな
tabibito no mite yuku kado no yanagi kana
i viandanti
mentre passano lo osservano:
il salice del cancello
Ivi, p. 563
静かさや散るにすれあふ花の音
shizukasa ya chiru ni sureau hana no oto
quiete ‒
il rumore dei fiori* che cadono
e si urtano l’un l’altro
* Hana 花, laddove non diversamente specificato, è un termine che indica i fiori giapponesi per antonomasia, ossia quelli di ciliegio
Ivi, p. 622
朝顔に吹きそめてより秋の風
asagao ni fukisomete yori aki no kaze
vento d’autunno ‒
soffiando si tinge del colore
delle ipomee
Da: Nihon bungaku dai zenshū, Vol. 9, Kaizōsha, 1931, p. 305
Traduzioni dal giapponese di Luca Cenisi
Miura Chora (1729-1780) è stato un poeta giapponese originario di Toba (attuale prefettura di Mie). Ancora molto giovane, entrò in contatto con la Scuola Teimon, legandosi in un secondo momento a Yosa Buson (1716-1784) e ai suoi allevi. Grande estimatore di Matsuo Bashō (1644-1694), si adoperò, nei suoi scritti, per un ritorno ai toni semplici e allo spirito della poetica di quest’ultimo, criticando la volgarizzazione dello haiku della sua epoca ed esponendosi in prima persona per il c.d. ritorno dello stile di Bashō (fukkō bashō shifu 復興芭蕉詩風).
Prese parte, inoltre, a diverse sessioni di haikai no renga 俳諧の連歌, prediligendo le renga di 36 stanze o kasen 歌仙.
I suoi scritti sono riuniti organicamente all’interno del Chora hokku-shū 樗良発句集 del 1784.
Immagine: Toshikata Mizuno, Passeggiando in giardino (1900 circa)