Lettura di uno haiku di Gabriella De Masi, pubblicato all’interno del Gruppo di Studio sullo Haiku il 20 luglio 2023.
kiwi acerbo-
in un taglio deciso
gli occhi del gatto
Un componimento caratterizzato da una giustapposizione (toriawase 取り合わせ) fresca, lucida e recisamente efficace, che assimila l’elemento vegetale del kiwi tagliato agli occhi di un felino, rinvenendo familiari analogie cromatiche e di forma.
Di particolare interesse il contrasto, semantico e simbolico, tra gli aggettivi “acerbo” (v. 1) e “deciso” (v. 2); mentre il primo, infatti, rimanda ad un’incompiuta maturazione fisiologica e poetica, il secondo evidenzia e riafferma la prontezza di colui che è chiamato ad operare l’incisione riportata nel rigo mediano, incisione che, a sua volta, può essere letta come mero atto materiale o come figurato compimento di una scissione (kiridashi 切り出し) estetica.
La giustapposizione, non a caso, è resa mediante il ricorso al trattino (“-”), elemento generico di cesura (kireji 切れ字) che, anche da un punto di vista grafico, sostiene e rinforza l’atto stesso del tagliare.
Le consonanti secche “c” e “r” in “acerbo” inscrivono la loro fonetica entro le vocali aperte “a” e “o”, contrapponendo al loro periferico senso di rotondità un’asprezza intrinseca e coerente con l’immagine presentata. Similmente, nel secondo verso, i suoni “t” e “c”, sostenuti longitudinalmente dalla vocale “i” e, in ultima istanza, dalla “s”, rimarcano in termini di consistenza la verticalità dell’azione posta in essere, raccordandosi da ultimo e per contrasto, con le vocali “o” e “a” del rigo conclusivo, le quali paiono voler delineare da un punto di vista immaginativo la sfericità oculare. La vocale “i” si ripresenta, con modesta ma sostanziale reiterazione, anche nello shimogo 下五, quasi a ricreare la verticalità della pupilla del gatto, completando una struttura fonetica ben congegnata.
Si noti, peraltro, che il senso di rotondità che permea lo scritto è parimenti rinvenibile nel ricorso alla vocale “o” quale fonema conclusivo di tutti e tre i versi.
Il riferimento stagionale (kigo 季語) è riportato nel rigo d’esordio. Il kiwi è, infatti, un frutto che viene raccolto a novembre; l’agrezza dell’esemplare raffigurato anticipa, verosimilmente, la finestra temporale degli eventi a inizio autunno, legandosi senza contraddizioni alla figura del gatto, animale in sé astagionale.
Il componimento, da un punto di vista formale, segue un conteggio sillabico di tipo ortografico nel kamigo 上五 e metrico in chiusura, onde correggere l’eccedenza fonemica data dalla presenza dell’articolo “gli”. Una possibile variante atta a preservare l’unicità del metodo di conteggio potrebbe essere la seguente: kiwi acerbo –/ in un taglio deciso/ occhi di gatto. Qualora non entrino in campo esigenze strettamente puriste, tuttavia, lo scritto resta di per sé ottimamente concepito e realizzato, sviluppando un gioco di contrapposizioni estetiche che corrono principalmente lungo gli assi futoi 太い (‘spesso’) – hosomi 細い (‘sottile’) e shibui 渋い (‘acerbo’) – amai 甘い (‘dolce’).
Immagine: Takahashi Shōtei, Tama (part.), 1924
Parafrasi magistrale di uno haiku genuino, originale e profondo.