some white… some red…
fallen camellias
and my lies
bianche… rosse…
le camelie cadute
e le mie bugie
magnolias–
he folds and unfolds
a handkerchief
magnolie –
lui piega e dispiega
un fazzoletto Leggi tutto “Cinque haiku di Fay Aoyagi”
Per la conoscenza e lo studio dello haiku in Italia
some white… some red…
fallen camellias
and my lies
bianche… rosse…
le camelie cadute
e le mie bugie
magnolias–
he folds and unfolds
a handkerchief
magnolie –
lui piega e dispiega
un fazzoletto Leggi tutto “Cinque haiku di Fay Aoyagi”
樹も草もしづかにて梅雨始まりぬ
ki mo kusa mo shizuka nite tsuyu hajimarinu
nella quiete
gli alberi, l’erba…
inizia la stagione piovosa
Da: Gendai bungaku taikei, Vol. 69, 1963, p. 232
暮れそめてにはかに暮れぬ梅林
kuresomete niwakani kurenu umebayashi
crepuscolo –
d’un tratto l’oscurità
nel bosco di pruni
Da: Kindai haiku no senku-sha, Vol. 4, Rippūshobō, 1980, p. 22 Leggi tutto “Cinque haiku di Hino Sōjō”
蝉岩の上に一滴一滴
semi iwa no ue ni itteki-ittekicicala
goccia a goccia sulla roccia
Questo componimento di Francesco Palladino si distanzia dalla metrica “classica” dello haiku (teikei 定型) per favorire uno sviluppo poetico che è espressione diretta (sugata 姿) del presente vissuto dall’autore, laddove il linguaggio, posto di fronte all’inesprimibile, arrocca su se stesso, arretrando secondo le guide di un allineamento al quotidiano che, per necessità, aderisce a una dimensione vuota (yohaku 余白) prossima al silenzio.
Il costrutto è così ridotto all’essenziale, a sole dodici sillabe, con lo stacco (kire 切れ) ben identificabile e, soprattutto, capace di unire efficacemente i due momenti attraverso un legame che è, al contempo, di continuità e rottura. Continuità, in quanto le due figure (la cicala e la roccia) trovano unificazione nel canto intermittente della prima e nella resa onomatopeica (itteki-itteki 一滴一滴) degli eventi; rottura, poiché la morbidezza della piccola creatura e la sottigliezza (hosomi 細身) della sua voce, che qui produce – o rimanda per associazione a – uno stillicidio leggero e malinconico, si scontra con la durezza e lo “spessore” (futoi 太い) della pietra, senza produrre quella compenetrazione registrata secoli prima da Bashō: Leggi tutto “L’intuizione del canto”
夜は静かなりしむかしの青胡瓜
yo wa shizuka narishi mukashi no aokyūri
notte serena
un cetriolo verde
dei tempi passati
無数の蛤無数の蕾夜の島
musū no hamaguri musū no tsubomi yoru no shima
quante vongole,
quanti germogli…
isola notturna Leggi tutto “Cinque haiku di Ryūta Īda”
In questo intervento si prende in esame come l’Oriente e l’Occidente si siano rapportati alla morte attraverso la poesia. Vengono presi in esame i jisei giapponesi e i sijo coreani per l’Oriente e l’epitaffio, l’elegia latina e i versi liberi per l’Occidente. Dallo studio di tali componimenti emergerà una chiara visione della concezione orientale della morte, influenzata dal buddhismo Zen e dal taoismo, e della concezione occidentale del fine vita. Tenteremo di dare risposta al quesito “può la poesia aiutarci nel momento del trapasso?”, tenendo in mente che, nonostante sia un momento estremamente delicato e intimo, dalle poesie di addio al mondo possono emergere – trasversalmente da Oriente ad Occidente – i più disparati stati d’animo perché, nella sua essenza, l’essere umano è mosso dagli stessi moti interiori innanzi all’ultimo atto della propria vita.
un nuovo autunno –
nascono altri colori
da foglie morte
Antonio Sacco Leggi tutto “Le diverse modalità di approccio di fronte alla morte attraverso la poesia in Oriente e in Occidente”
a clangor!
as silhouettes
of wild geese
migrate across
the spring moon
un fragore!
mentre sagome
di oche selvatiche
migrano attraverso
la luna di primavera
an unspoken love–
i envy the oriole
that sings that sings
un amore non detto –
invidio il rigogolo
che canta che canta Leggi tutto “Cinque haiku di Robert Spiess”
白蝶々飛び去り何か失ひし
shiro chōcho tobisari nanika ushinai shi
la farfalla bianca
è volata via –
qualcosa s’è perso…
Da: Gendai kushū, Chikumashobō, 1973, p. 316
でで虫が 桑で吹かるゝ秋の風
dedemushi ga kuwa de fukaruru aki no kaze
una lumaca
portata via dal gelso:
vento d’autunno
Da: Watashi no haiku nyūmon, Yūhikaku, 1977, p. 73 Leggi tutto “Cinque haiku di Hosomi Ayako”
La verità della legge cosmica e quella dell’istante umano possono qui legarsi, slegarsi, ricomporsi indefinitamente, in una circolarità che forse, nello spazio della parola, è ciò che più somiglia all’immediatezza alla quale non smettiamo di anelare.
Sull’haiku di Yves Bonnefoy raccoglie quattro contributi dell’autore¹ – noto poeta e critico, recentemente scomparso – scritti in tempi diversi, ma accomunati dal desiderio di approfondire, con taglio lucido e, a tratti, filosofico, le problematiche relative alla traduzione e alla trasposizione di un genere poetico tanto peculiare (qual è, appunto, lo haiku giapponese) nel più ampio contesto culturale occidentale, in specie quello francese.
Così, nel primo contributo, intitolato proprio Sull’haiku, Bonnefoy rimanda al lettore gli elementi per una corretta comprensione dello haiku, ossia l’assenza di qualsivoglia pretesa descrittiva e di giudizio, in favore di uno slancio che predilige un’evocatività scenica volutamente ampia e indefinita, laddove «due aspetti del mondo, o due esseri, vengono accostati […] non tanto perché sono tra loro comparabili quanto, piuttosto, perché l’uno ha partecipato, in quell’istante e per simpatia, all’esistenza dell’altro», con ciò rimarcando la dote di unità che lega da sempre soggetto e oggetto, percipiente e percepito. Leggi tutto “Il fiore doppio”
子の髪の風に流るる五月来ぬ
ko no kami no kaze ni nagaruru gogatsu kinu
i capelli del bambino
mossi dal vento –
l’arrivo di maggio
Da: Ōno Rinka-shū, Haijin kyōkai, 1978, p. 6
柿食うて暗きもの身にたむるかな
kaki kūte kuraki mono mi ni tamuru kana
mangiando cachi
qualcosa di oscuro s’accumula
nel corpo…
Da: Shōwa haiku no kaika, Vol. 9, Rippūshobō, 1980, p. 63 Leggi tutto “Cinque haiku di Rinka Ōno”
摩利支天の露店の上や春の月
Marishiten no roten no ue ya haru no tsuki
sopra i banchi
della festa di Marishi-ten –
luna di primavera
Da: Teihon Kanajo kushū, Vol. 1, 1964, p. 9
雨音の右手の雲に夏の月
amaoto no migite no kumo ni natsu no tsuki
rumore di pioggia –
tra le nuvole a destra
la luna d’estate
Da: Haiku, Vol. 58, Kadokawashoten, 2009, p. 285 Leggi tutto “Cinque haiku di Hasegawa Kanajo”