All’interno dei vari approfondimenti proposti nel sito si è spesso fatto riferimento, nel descrivere colui che compone haiku, al termine haijin, traducibile letteralmente come ‘persona haiku’¹. In verità, nella lingua giapponese, esistono due varianti in kanji della parola in questione, cui corrispondono altrettanti significati nettamente divergenti. Abbiamo, così, uno haijin 俳人 legato esclusivamente al contesto letterario dello haiku (ed impiegato qualche sinonimo di “poeta esperto”), ed uno haijin 廃人, che letteralmente significa ‘storpio’, spesso usato per indicare coloro che, isolandosi totalmente dalla vita reale per dedicarsi ai videogiochi, provocano a loro stessi una disfunzione o “menomazione” sociale.
Per queste ragioni, coloro che si dedicano con impegno ed interesse alla composizione di haiku, onde evitare fraintendimenti, ricorrono al termine haijin solamente all’interno dei circoli poetici cui fanno parte, preferendo usare, durante le conversazioni sociali e pubbliche, la più generica espressione haiku o tsukuru hito 俳句を作る人, ossia ‘persona che compone haiku’. Leggi tutto “Una contestualizzazione del termine “haijin””
Cinque haiku di Hattori Ransetsu
石女の雛かしづくぞ哀れなる
umazume no hina kashizuku zo aware naru
ah… una donna
che non può avere figli
cura una bambola
一葉散る咄ひとはちる風の上
hito ha chiru totsu hito ha chiru kaze no ue
cade una foglia…
ecco! Ne cade un’altra
spinta dal vento Leggi tutto “Cinque haiku di Hattori Ransetsu”
Cinque haiku di Billy Antonio
abandoned nest
my daughter learns
to walk
nido abbandonato
mia figlia impara
a camminare
closing my eyes
to find it
cricket’s song
chiudendo gli occhi
per trovarlo
canto di cicala Leggi tutto “Cinque haiku di Billy Antonio”
Cinque haiku di Kala Ramesh
the pause
in a dragonfly’s glide –
noon shadows
la pausa
nella planata di una libellula –
ombre di mezzogiorno
the pause
he takes on his flute –
spring rain
la pausa
che fa con il flauto –
pioggia di primavera Leggi tutto “Cinque haiku di Kala Ramesh”
Luca Cenisi legge Salvatore Cutrupi
Cinque haiku di Kaya Shirao
めくら子の端居さびしき木槿哉
mekura ko hashii sabishiki mukuge kana
un bimbo cieco
siede solo in veranda –
fiori di ibisco
行く秋の草にかくるる流れかな
yuku aki no kusa ni kakururu nagare kana
tra l’erba
dell’autunno che se ne va
si nasconde un movimento… Leggi tutto “Cinque haiku di Kaya Shirao”
Luca Cenisi legge Valentina Meloni
Da sponda a orizzonte
Quindici haiku italiani tratti dalla rubrica Luca’s Lily Pad della community online My Haiku Pond (myhaikupond.com).
foster care‒
the little girl draws
little birds
affidamento –
la bambina disegna
degli uccellini
Elisa Bernardinis (N. 1, 12 novembre 2018)
forgetting
the name of a rose…
rainy evening
dimenticando
il nome di una rosa…
sera piovosa
Angiola Inglese (N. 2, 19 novembre 2018) Leggi tutto “Da sponda a orizzonte”
Luca Cenisi legge Selezione naturale
Per ogni onda che sale
Nota introduttiva alla raccolta Tre gelsomini profumano il mio tè di Alessandra Delle Fratte (La Ruota Edizioni, 2019).
Tre gelsomini profumano il mio tè segna l’esordio editoriale di Alessandra Delle Fratte, autrice già nota nel panorama haiku italiano e non solo, presentando al lettore una serie piuttosto ampia e variegata di opere, tutte accomunate da un approccio “sobrio e rispettoso” (come definito dalla stessa autrice) sia nei confronti di questo genere poetico – affascinante, ma decisamente complesso – sia verso l’oggetto del suo dire, ossia di quella «bellezza fragile ed effimera» (Ghidini, 2012) che permea ogni declinazione del mondo sensibile.
Pur premettendo lei stessa che «dare una definizione esaustiva dei singoli fenomeni relativi allo “haiku” e al suo legame con l’estetica giapponese è cosa non lineare», la trama poetica che si dipana in queste pagine mostra i segni di un approccio sensibile non comune, anzi chiaramente votato a un’immersione estetica sincera e priva di artefatti. Leggi tutto “Per ogni onda che sale”