sunburst
sharpening shadow
of thorns
sprazzo di sole
s’affila l’ombra
delle spine
monarch landing
so briefly
its full weight
atterra la farfalla monarca
così fugacemente
tutto il suo peso Leggi tutto “Cinque haiku di John Stevenson”
sunburst
sharpening shadow
of thorns
sprazzo di sole
s’affila l’ombra
delle spine
monarch landing
so briefly
its full weight
atterra la farfalla monarca
così fugacemente
tutto il suo peso Leggi tutto “Cinque haiku di John Stevenson”
Good Friday–
wind-torn
daffodils
Venerdì Santo–
narcisi
lacerati dal vento
Easter sky–
plane trails
cross
cielo di Pasqua–
le scie degli aerei
s’incrociano Leggi tutto “Acqua sopra la luna”
Quando si parla di estetica, molti sono portati automaticamente a pensare a una “teoria del bello”, dunque ad un “giudizio di gusto” (Treccani) su un dato prodotto dell’arte.
Il termine deriva etimologicamente dal greco αἴσθησις (‘sensazione’), e dunque il suo significato letterale sarebbe quello di qualcosa che “può essere percepito mediante l’uso dei sensi”. Solo a far data dalla fine del XVIII secolo assunse quella fisionomia di “scienza della bellezza” che avrebbe spostato l’attenzione dall’oggetto alla relazione soggetto-oggetto.
Quando si parla di estetica giapponese, dunque, va preliminarmente evidenziato come questa non indichi una simile teoria, quanto piuttosto «un ambito di pratiche e di sensibilità caratterizzato dall’attività di mettere in forma l’esperienza»¹. Non si è cioè sviluppato in Giappone un modello di relazione tra percipiente e percepito fondato esclusivamente sulla sensibilità individuale del primo, slegata da una dimensione pratica e universale del vivere: Leggi tutto “Forma ed esperienza”
空はうつろなるまで晴れて囚人の唄
sora wa utsuro naru made harete shūjin no uta
il cielo schiarisce
fino a svuotarsi –
il canto dei prigionieri
Da: Jiyūritsu haiku no sekai, Vol. 3, Rippūshobō, 1980, p. 45
鯉つどいおり秋しずかにむきむきにおり
koi tsudoi ori aki shizukani mukimuki ni ori
raduno di carpe –
l’autunno placidamente
prende forma
Da: Nihon shijin zenshū, Vol. 30, Shinchōsha, 1969, p. 117 Leggi tutto “Cinque haiku di Ogiwara Seisensui”
春雨やすれ違う老女の母に似て
harusame ya surechigau rōjo no haha ni nite
an elderly lady
resembling my mother—
spring rain
una donna anziana
che assomiglia a mia madre—
pioggia di primavera
蛙鳴く地平線を越え行けり
kawazu naku chiheisen o koeyukeri
a frog croaking
beyond
the horizon
una rana gracida
oltre
l’orizzonte Leggi tutto “Cinque haiku di Ikuko Yoshimura”
Okinawa è la sedicesima raccolta del poeta e critico giapponese Hasegawa Kai (Kumamoto, 1954), responsabile della rubrica di haiku per il quotidiano Asahi Shimbun, nonché professore associato presso l’Università Tōkai di Tokyo.
La silloge ripercorre, attraverso un linguaggio semplice, ma tratti (volutamente) arido e crudo, le vicende belliche che hanno avuto luogo sull’isola durante il Secondo conflitto mondiale, e in particolare durante la cosiddetta Guerra del Pacifico, il cui bilancio finale fu di circa 200.000 morti tra soldati e civili. Okinawa venne infatti assaltata il 1° aprile 1945 dalle forze di sbarco americane, trascinando gli scontri fino al 19 giugno dello stesso anno. Conquistata dalle truppe dell’Alleanza in quella che viene ancor oggi ricordata come l’unica battaglia di terra (chijō-sen 地上戦) in cui i soldati giapponesi persero la vita, rientrò sotto il dominio imperiale solo nel 1972, grazie alla firma dell’Okinawa henkan kyōtei 沖縄返還協定 (‘Accordo di reintegro di Okinawa’). Leggi tutto “La memoria dell’erba”
行燈の煤けぞ寒き雪のくれ
andon no susuke zo samuki yuki no kure
le macchie sulla lampada
fanno freddo –
tramonto di neve
霧晴れて桟橋は目もふさがれず
kiri harete kakehashi wa me mo fusagarezu
diradata la nebbia,
non batto ciglio
sopra il pontile Leggi tutto “Cinque haiku di Ochi Etsujin”