Legami celesti

Lettura critica di uno haiku di Stefano Riondato del 30 agosto 2019.

Via Lattea –
una stella cadente
ci tiene insieme

The Milky Way–
a falling star
keeps us together

Questo componimento riesce ad universalizzare il sentimento che deriva da un’esperienza individuale del poeta attraverso il ricorso ad un’immagine decisamente classica nella letteratura giapponese. La Via Lattea o ama no gawa 天の川, infatti, oltre ad essere la galassia in cui si trova il nostro pianeta, rappresenta quel ‘fiume celeste’ che separa la principessa Orihime e il suo amato Hikoboshi nella storia popolare cinese Il mandriano e la tessitrice (Niulang Zhinü 牛郎織女), giunta in seguito in Giappone e talmente radicatasi nella cultura di questo Paese da essere celebrata ogni anno in occasione della ‘Festa delle stelle’ (Tanabata 七夕), il 7 luglio.
Il contrasto tra separazione (wakare 別れ) e ricongiungimento (saikai 再会) viene dunque reso in maniera decisamente convincente da movimento della stella cadente nel cielo notturno, tracciando un segno nitido e sottile nella vastità del creato, quasi a formare un ponte (hashi 橋) che possa permettere ai due amanti di riunirsi in un breve abbraccio. Leggi tutto “Legami celesti”

Cinque haiku di Matsunaga Teitoku

皆人の昼寝の種や夏の月
mina hito no hirune no tane ya natsu no tsuki

il motivo
per cui tutti riposano –
luna d’estate*

* Il poeta intende sottolineare il fascino della luna, che spinge lo spettatore a restare in piedi fino a tardi per contemplarla, andando a dormire quando ormai è giorno

雪月花一度に見する卯木かな
setsugekka ichido ni miyuru utsugi kana

il bello di ogni stagione
in una sola immagine:
fiori di deutzia Leggi tutto “Cinque haiku di Matsunaga Teitoku”

Una poesia di Kaneko Misuzu

私が両手をひろげても
お空はちっとも飛べないが
飛べる小鳥は私のように
地面を速く走れない

私が体をゆすっても
きれいな音はでないけど
あの鳴る鈴は私のように
たくさんな唄は知らないよ

鈴と小鳥とそれから私
みんなちがってみんないい

watashi ga ryōte o hirogete mo
osora wa chitto mo tobenai ga
toberu kotori wa watashi no yō ni
jimen o hayaku hashirenai

watashi ga karada o yusutte mo
kirei na oto wa denai kedo
ano naru suzu wa watashi no yō ni
takusan na uta wa shiranai yo

suzu to kotori to sorekara watashi
minna chigatte, minna ī Leggi tutto “Una poesia di Kaneko Misuzu”

Una contestualizzazione del termine “haijin”

All’interno dei vari approfondimenti proposti nel sito si è spesso fatto riferimento, nel descrivere colui che compone haiku, al termine haijin, traducibile letteralmente come ‘persona haiku’¹. In verità, nella lingua giapponese, esistono due varianti in kanji della parola in questione, cui corrispondono altrettanti significati nettamente divergenti. Abbiamo, così, uno haijin 俳人 legato esclusivamente al contesto letterario dello haiku (ed impiegato qualche sinonimo di “poeta esperto”), ed uno haijin 廃人, che letteralmente significa ‘storpio’, spesso usato per indicare coloro che, isolandosi totalmente dalla vita reale per dedicarsi ai videogiochi, provocano a loro stessi una disfunzione o “menomazione” sociale.
Per queste ragioni, coloro che si dedicano con impegno ed interesse alla composizione di haiku, onde evitare fraintendimenti, ricorrono al termine haijin solamente all’interno dei circoli poetici cui fanno parte, preferendo usare, durante le conversazioni sociali e pubbliche, la più generica espressione haiku o tsukuru hito 俳句を作る人, ossia ‘persona che compone haiku’. Leggi tutto “Una contestualizzazione del termine “haijin””