All’interno dei vari approfondimenti proposti nel sito si è spesso fatto riferimento, nel descrivere colui che compone haiku, al termine haijin, traducibile letteralmente come ‘persona haiku’¹. In verità, nella lingua giapponese, esistono due varianti in kanji della parola in questione, cui corrispondono altrettanti significati nettamente divergenti. Abbiamo, così, uno haijin 俳人 legato esclusivamente al contesto letterario dello haiku (ed impiegato qualche sinonimo di “poeta esperto”), ed uno haijin 廃人, che letteralmente significa ‘storpio’, spesso usato per indicare coloro che, isolandosi totalmente dalla vita reale per dedicarsi ai videogiochi, provocano a loro stessi una disfunzione o “menomazione” sociale.
Per queste ragioni, coloro che si dedicano con impegno ed interesse alla composizione di haiku, onde evitare fraintendimenti, ricorrono al termine haijin solamente all’interno dei circoli poetici cui fanno parte, preferendo usare, durante le conversazioni sociali e pubbliche, la più generica espressione haiku o tsukuru hito 俳句を作る人, ossia ‘persona che compone haiku’. Leggi tutto “Una contestualizzazione del termine “haijin””
Cinque haiku di Hattori Ransetsu
石女の雛かしづくぞ哀れなる
umazume no hina kashizuku zo aware naru
ah… una donna
che non può avere figli
cura una bambola
一葉散る咄ひとはちる風の上
hito ha chiru totsu hito ha chiru kaze no ue
cade una foglia…
ecco! Ne cade un’altra
spinta dal vento Leggi tutto “Cinque haiku di Hattori Ransetsu”
Il nostro posto segreto, di Oliviero Amandola
Quando scende la neve, mi soffermo a pensare dove fosse l’anima di mio figlio prima che nascesse. Penso all’infinito e all’universo fuori da noi.
In uno di questi ultimi inverni mi sono riconosciuto estraneo a tutto ciò che finora avevo creduto. Leggi tutto “Il nostro posto segreto, di Oliviero Amandola”
Cinque tanka di Pasquale Asprea
Ormai sfiorito
il canneto rilascia
frammenti di sé
nel vento che riempie
ogni cosa che vedo
25 febbraio 2019
Guardando il mare
la nostalgia mi coglie –
sarà la bruma
che lentamente cela
gli uccelli migratori
19 ottobre 2018 Leggi tutto “Cinque tanka di Pasquale Asprea”
Cinque haiku di Billy Antonio
abandoned nest
my daughter learns
to walk
nido abbandonato
mia figlia impara
a camminare
closing my eyes
to find it
cricket’s song
chiudendo gli occhi
per trovarlo
canto di cicala Leggi tutto “Cinque haiku di Billy Antonio”
Cinque haiku di Kala Ramesh
the pause
in a dragonfly’s glide –
noon shadows
la pausa
nella planata di una libellula –
ombre di mezzogiorno
the pause
he takes on his flute –
spring rain
la pausa
che fa con il flauto –
pioggia di primavera Leggi tutto “Cinque haiku di Kala Ramesh”
Luca Cenisi legge Salvatore Cutrupi
Cinque haiku di Kaya Shirao
めくら子の端居さびしき木槿哉
mekura ko hashii sabishiki mukuge kana
un bimbo cieco
siede solo in veranda –
fiori di ibisco
行く秋の草にかくるる流れかな
yuku aki no kusa ni kakururu nagare kana
tra l’erba
dell’autunno che se ne va
si nasconde un movimento… Leggi tutto “Cinque haiku di Kaya Shirao”
Luca Cenisi legge Valentina Meloni
Da sponda a orizzonte
Quindici haiku italiani tratti dalla rubrica Luca’s Lily Pad della community online My Haiku Pond (myhaikupond.com).
foster care‒
the little girl draws
little birds
affidamento –
la bambina disegna
degli uccellini
Elisa Bernardinis (N. 1, 12 novembre 2018)
forgetting
the name of a rose…
rainy evening
dimenticando
il nome di una rosa…
sera piovosa
Angiola Inglese (N. 2, 19 novembre 2018) Leggi tutto “Da sponda a orizzonte”