Per ogni onda che sale
Nota introduttiva alla raccolta Tre gelsomini profumano il mio tè di Alessandra Delle Fratte (La Ruota Edizioni, 2019).
Tre gelsomini profumano il mio tè segna l’esordio editoriale di Alessandra Delle Fratte, autrice già nota nel panorama haiku italiano e non solo, presentando al lettore una serie piuttosto ampia e variegata di opere, tutte accomunate da un approccio “sobrio e rispettoso” (come definito dalla stessa autrice) sia nei confronti di questo genere poetico – affascinante, ma decisamente complesso – sia verso l’oggetto del suo dire, ossia di quella «bellezza fragile ed effimera» (Ghidini, 2012) che permea ogni declinazione del mondo sensibile.
Pur premettendo lei stessa che «dare una definizione esaustiva dei singoli fenomeni relativi allo “haiku” e al suo legame con l’estetica giapponese è cosa non lineare», la trama poetica che si dipana in queste pagine mostra i segni di un approccio sensibile non comune, anzi chiaramente votato a un’immersione estetica sincera e priva di artefatti. Leggi tutto “Per ogni onda che sale”
Cinque haiku sui salici
吹くたびに蝶のゐなほる柳かな
fuku tabi ni chō no inaoru yanagi kana
soffia il vento:
la farfalla trova la posizione
sopra il salice
Matsuo Bashō (1644-1694)
君行くや柳緑に路長し
kimi yuku ya yanagi midori ni michi nagashi
te ne vai –
nel verde dei salici
la lunga strada
Yosa Buson (1716-1784) Leggi tutto “Cinque haiku sui salici”
Cinque haiku di Akito Arima
人影のアウシュヴィッツへ行く花野
hitokage no Aushuvittsu e yuku hanano
l’ombra di un uomo
va verso Auschwitz –
campi in fiore
Da: Haiku, Vol. 53, Kadokawa Shoten, 2004, p. 217
梅雨深し本の表紙の草木染
tsuyu fukashi hon no hyōshi no kusakizome
stagione delle piogge –
la copertina del libro
macchiata d’erba
Da: fudemaka57.exblog.jp Leggi tutto “Cinque haiku di Akito Arima”
Luca Cenisi legge Renzo Cremona
Il riferimento stagionale nella poesia breve tanka
Q: Caro Luca, quale legame esiste tra stagionalità e poetica nella tanka?
R: La poesia (waka和歌) non solo come mezzo di espressione dell’emotività individuale, ma anche come “professione”, si è sviluppata a partire dalla metà del VII secolo, coinvolgendo membri della famiglia imperiale e personalità di spicco di Corte. Le tematiche principali erano l’amore e la natura, anche se questa, specie all’inizio, era una sorta di “proiezione” dei sentimenti del poeta o un mezzo di mediazione tra spinte emotive contrastanti. Leggi tutto “Il riferimento stagionale nella poesia breve tanka”
Gli haiku all’Università di Princeton
Haiku(s) by Princetonians è una raccolta di haiku scritti durante l’Anno Accademico 2018-2019 dagli studenti della Facoltà di Studi dell’Asia Orientale dell’Università di Princeton, guidati dalla professoressa Mayumi Itoh. Le opere, composte in giapponese e successivamente tradotte in inglese, coprono le quattro stagioni e sono intervallate da foto naturalistiche scattate dalla stessa Itoh.
Di seguito propongo una personale selezione di cinque haiku tra quelli più significativi, rinviando alla lettura completa del libro per ulteriori approfondimenti.
Le traduzioni in italiano sono state prodotte da me partendo direttamente dall’originale giapponese, senza dunque considerare l’adattamento inglese.
朝光や椿のように咲く笑顔
chōkō ya tsubaki no yō ni saku egao
luce del mattino –
come una camelia in fiore
il mio sorriso
Natalie Diaz
月光や辞書と教科書秋浴びる
gekkō ya jisho to kyōkasho aki abiru
chiaro di luna –
il libro e il dizionario
bagnati dall’autunno
Stephen Yan
Cinque haiku di Rita Odeh
only the
kite’s string remains…
autumn breeze
resta solo
il filo dell’aquilone…
brezza d’autunno
Premio Letterario Internazionale Matsuo Bashō, II edizione, 2014 (primo premio)
bombed sky–
a leaf falls on
its shadow
bombardamenti in cielo–
una foglia cade
sulla propria ombra
Luca’s Lily Pad n. 16 del 3 marzo 2019 Leggi tutto “Cinque haiku di Rita Odeh”
Albicocca: uno haibun di Andrea Cecon
Questo è sicuramente il più piccolo monaco buddista che abbia mai visto. Quanto entra da solo nella stanza per un controllo audiometrico, lo faccio accomodare sorridendogli. Rasato a zero nel suo saio color porpora, non apre bocca per tutto il tempo: avrà tra i sei e i sette anni.
Con dei piccoli cenni dà le risposte adeguate durante l’esame ed infine viene certificata l’assenza di una ipoacusia. Probabilmente è stato mandato qui da qualche monaco di rango superiore. A fine esame, mi congratulo con lui in inglese e gli comunico che non ci sono problemi, ma lui continua a non parlare osservando la massima serietà e compostezza. Forse non parla inglese.
Su di un angolo del tavolo, vedo il cartoccio che il dr Namgyal ha lasciato a me e ai miei colleghi, pieno di albicocche secche provenienti dal suo albero: la loro dolcezza è irresistibile. Leggi tutto “Albicocca: uno haibun di Andrea Cecon”