will writing…
a lawn mower
strikes a rock
stesura del testamento…
un tagliaerba
colpisce una pietra
eviction notice—
a moth ricochets
in the lamp shade
avviso di sfratto –
una falena rimbalza
nel paralume Leggi tutto “Cinque haiku di Alice Frampton”
will writing…
a lawn mower
strikes a rock
stesura del testamento…
un tagliaerba
colpisce una pietra
eviction notice—
a moth ricochets
in the lamp shade
avviso di sfratto –
una falena rimbalza
nel paralume Leggi tutto “Cinque haiku di Alice Frampton”
by the road
all the flowers
I couldn’t pick
lungo la strada
tutti i fiori
che non ho potuto cogliere
offshore breeze –
strings of mist
play through the pines
brezza d’alto mare –
corde di nebbia
vibrano tra i pini Leggi tutto “Cinque haiku di Jay Friedenberg”
summer evening…
fanning myself
with a paper moon
sera d’estate…
mi faccio aria
con una luna di carta
handful of sand…
a flash of sunlight
in each grain
manciata di sabbia…
un lampo di sole
in ogni granello Leggi tutto “Cinque haiku di Stanford M. Forrester”
nothing left to say
an empty nest
fills with snow
nient’altro da dire
un nido vuoto
si riempie di neve
quiet rain
… the deeper quiet
of uncut roses
neve silenziosa
… il silenzio più profondo
delle rose non tagliate Leggi tutto “Cinque haiku di Roberta Beary”
Haiku(s) by Princetonians è una raccolta di haiku scritti durante l’Anno Accademico 2018-2019 dagli studenti della Facoltà di Studi dell’Asia Orientale dell’Università di Princeton, guidati dalla professoressa Mayumi Itoh. Le opere, composte in giapponese e successivamente tradotte in inglese, coprono le quattro stagioni e sono intervallate da foto naturalistiche scattate dalla stessa Itoh.
Di seguito propongo una personale selezione di cinque haiku tra quelli più significativi, rinviando alla lettura completa del libro per ulteriori approfondimenti.
Le traduzioni in italiano sono state prodotte da me partendo direttamente dall’originale giapponese, senza dunque considerare l’adattamento inglese.
朝光や椿のように咲く笑顔
chōkō ya tsubaki no yō ni saku egao
luce del mattino –
come una camelia in fiore
il mio sorriso
Natalie Diaz
月光や辞書と教科書秋浴びる
gekkō ya jisho to kyōkasho aki abiru
chiaro di luna –
il libro e il dizionario
bagnati dall’autunno
Stephen Yan
sunburst
sharpening shadow
of thorns
sprazzo di sole
s’affila l’ombra
delle spine
monarch landing
so briefly
its full weight
atterra la farfalla monarca
così fugacemente
tutto il suo peso Leggi tutto “Cinque haiku di John Stevenson”
August evening –
fireflies outnumber
the stars
sera d’agosto –
le lucciole più numerose
delle stelle
Christmas –
bundling newly-written poems
into chapbooks
Natale –
raggruppo le nuove poesie
in fascicoli Leggi tutto “Cinque haiku di Steve K. Bertrand”
lake shore reeds–
the stillness
of the heron’s legs
giunchi in riva al lago –
l’immobilità
delle zampe dell’airone
star gazing–
the floating dock creaks
beneath our weight
guardando le stelle –
il molo galleggiante scricchiola
sotto il nostro peso Leggi tutto “Cinque haiku di Ce Rosenow”
In dialect
Grandmother speaks
to the peonies
In dialetto
la nonna parla
alle peonie
through the bird skull whistle of wind
attraverso il teschio di un uccello il fischiare del vento Leggi tutto “Cinque haiku di Alexis Rotella”
L.C.: Come prima cosa, vuoi presentarti e raccontarci chi sei e cosa fai nella vita?
J.B.: Sono una scrittrice e una poetessa. Il mio quotidiano consiste nel leggere, scrivere, insegnare, studiare e inviare i miei componimenti per la pubblicazione.
Ho frequentato l’università e conseguito due lauree; una in contabilità, l’altra in studi sociali con abilitazione all’insegnamento.
In seguito, grazie alle amicizie universitarie, mi sono avvicinata ad alcuni poeti ed artisti di Fort Worth e sono diventata una performer e recitatrice.
La poesia non era una strada così ovvia per me. Quando mi sono diplomata al liceo, il mio linguaggio principale era la musica. L’inglese era una materia che avevo difficoltà a comprendere ed ero particolarmente perplessa a causa delle sue sfumature grammaticali. Posso dire, in tutta onestà, che allora ero veramente poco letterata, leggendo molto poco e scrivendo solo quando ciò veniva richiesto come compito scolastico. Leggi tutto “Intervista a Jan Benson”