Miyabi: eleganza e poetica

Miyabi 雅 (‘eleganza’ o ‘raffinatezza’) è un ideale estetico diametralmente opposto a tutto ciò che è volgare, crudo e grezzo, ed evoca un senso di grazia e armonia espressiva.
Legato in particolare al mono no aware 物の哀れ, ossia alla capacità del poeta di lasciarsi “attraversare” dalle cose del mondo (principio che, tuttavia, si rivolge agli aspetti intimi e interiori del poeta, e non agli atteggiamenti formali come il miyabi), ha trovato nell’epoca Heian (794-1185) il periodo di maggior sviluppo, trasformandolo in un elemento “classista”, posto che solo le fasce sociali più elevate (in particolare, i cortigiani) ritenevano di poterne cogliere appieno ogni sfumatura, tanto essere definito come un vero e proprio ideale culturale aristocratico.
Esprimono degnamente il concetto di miyabi, ad esempio, i rami costellati da fiori di pruno, il tenue profumo di un legno raro, un’essenza ricercata o le eleganti sfumature cromatiche di una veste(1). Leggi tutto “Miyabi: eleganza e poetica”

Cinque haiku di Shinohara Hōsaku

ルンペンのうたげの空に星一つ
runpen no utage no sora ni hoshi hitotsu

al banchetto celeste
dei vagabondi
solo una stella…

Da: Shōwa haiku no tenkai, Ōfūsha, 1979, p. 157

滿天の星に旅ゆくマストあり
manten no hoshi ni tabi yuku masuto ari

sotto il cielo stellato
l’albero di una nave
è in viaggio

Da: Gendai Nihon bungaku zenshū, Vol. 91, Chikuma Shobō, 1957, p. 188 Leggi tutto “Cinque haiku di Shinohara Hōsaku”

Cinque waka di Eihei Dōgen

草の葉に首途せる身の木部山雲に道ある心地こそすれ
kusa no ha ni kadodeseru mi no Kinome yama kumo ni michi aru kokochi koso sure

per fili d’erba
mi sono messo in viaggio;
tra le nuvole
del monte Kinome
sento esserci una via

峰の色谷の響きもみなながら我が釈迦牟尼の声と姿と
mine no iro tani no hibiki mo mina nagara waga shakamuni no koe to sugata to

il colore delle vette
e l’eco delle valli;
tutto, così com’è,
ha la voce e le sembianze
del mio Buddha Shakyamuni Leggi tutto “Cinque waka di Eihei Dōgen”

Cinque haiku di Ogiwara Seisensui

空はうつろなるまで晴れて囚人の唄
sora wa utsuro naru made harete shūjin no uta

il cielo schiarisce
fino a svuotarsi –
il canto dei prigionieri

Da: Jiyūritsu haiku no sekai, Vol. 3, Rippūshobō, 1980, p. 45

鯉つどいおり秋しずかにむきむきにおり
koi tsudoi ori aki shizukani mukimuki ni ori

raduno di carpe –
l’autunno placidamente
prende forma

Da: Nihon shijin zenshū, Vol. 30, Shinchōsha, 1969, p. 117 Leggi tutto “Cinque haiku di Ogiwara Seisensui”

La memoria dell’erba

Recensione della raccolta Okinawa di Hasegawa Kai, Red Moon Press, 2018, pp. 104, $ 15,00.

Okinawa è la sedicesima raccolta del poeta e critico giapponese Hasegawa Kai (Kumamoto, 1954), responsabile della rubrica di haiku per il quotidiano Asahi Shimbun, nonché professore associato presso l’Università Tōkai di Tokyo.
La silloge ripercorre, attraverso un linguaggio semplice, ma tratti (volutamente) arido e crudo, le vicende belliche che hanno avuto luogo sull’isola durante il Secondo conflitto mondiale, e in particolare durante la cosiddetta Guerra del Pacifico, il cui bilancio finale fu di circa 200.000 morti tra soldati e civili. Okinawa venne infatti assaltata il 1° aprile 1945 dalle forze di sbarco americane, trascinando gli scontri fino al 19 giugno dello stesso anno. Conquistata dalle truppe dell’Alleanza in quella che viene ancor oggi ricordata come l’unica battaglia di terra (chijō-sen 地上戦) in cui i soldati giapponesi persero la vita, rientrò sotto il dominio imperiale solo nel 1972, grazie alla firma dell’Okinawa henkan kyōtei 沖縄返還協定 (‘Accordo di reintegro di Okinawa’). Leggi tutto “La memoria dell’erba”