Da sponda a orizzonte
Quindici haiku italiani tratti dalla rubrica Luca’s Lily Pad della community online My Haiku Pond (myhaikupond.com).
foster care‒
the little girl draws
little birds
affidamento –
la bambina disegna
degli uccellini
Elisa Bernardinis (N. 1, 12 novembre 2018)
forgetting
the name of a rose…
rainy evening
dimenticando
il nome di una rosa…
sera piovosa
Angiola Inglese (N. 2, 19 novembre 2018) Leggi tutto “Da sponda a orizzonte”
Luca Cenisi legge Selezione naturale
Per ogni onda che sale
Nota introduttiva alla raccolta Tre gelsomini profumano il mio tè di Alessandra Delle Fratte (La Ruota Edizioni, 2019).
Tre gelsomini profumano il mio tè segna l’esordio editoriale di Alessandra Delle Fratte, autrice già nota nel panorama haiku italiano e non solo, presentando al lettore una serie piuttosto ampia e variegata di opere, tutte accomunate da un approccio “sobrio e rispettoso” (come definito dalla stessa autrice) sia nei confronti di questo genere poetico – affascinante, ma decisamente complesso – sia verso l’oggetto del suo dire, ossia di quella «bellezza fragile ed effimera» (Ghidini, 2012) che permea ogni declinazione del mondo sensibile.
Pur premettendo lei stessa che «dare una definizione esaustiva dei singoli fenomeni relativi allo “haiku” e al suo legame con l’estetica giapponese è cosa non lineare», la trama poetica che si dipana in queste pagine mostra i segni di un approccio sensibile non comune, anzi chiaramente votato a un’immersione estetica sincera e priva di artefatti. Leggi tutto “Per ogni onda che sale”
Luca Cenisi legge Renzo Cremona
Luca Cenisi legge Angiola Inglese
Luca Cenisi legge Lucia Cardillo
Un fiore, un addio
Lettura di uno haiku di Marco Pilotto, pubblicato all’interno del Gruppo di Studio sullo Haiku l’8 giugno 2019.
cadono i fiori
il respiro di nonna
si affievolisce
Questo componimento di Marco Pilotto si caratterizza per un profondo senso di unità tra natura e vicende umane, laddove ciascun ku pare rafforzarsi reciprocamente alla luce di uno shiori しをり (‘fragilità’) dai toni al contempo personali ed universali.
Il respiro (iki 息) nel secondo rigo ‘si affievolisce’, perdendo dunque vigore proprio come quei fiori dalla non meglio precisata tassonomia che in apertura d’opera seguitano a cadere a terra, loro ultimo luogo di riposo; si tratta dunque non solo di un gesto meccanico di inspirazione ed espirazione, ma più in generale di quel soffio vitale (inochi 命) che anima ogni cosa e che in questi tre versi segue ora un movimento “verticale” (la gravità che spinge al suolo i fiori), ora uno “orizzontale” (la nonna verosimilmente stesa a letto). Leggi tutto “Un fiore, un addio”