Dieci haiku italiani da Harusame
pandemic–
the snail remains
in its shell
pandemia –
la lumaca resta
nel suo guscio
Antonio Sacco, 18 aprile 2020
distant bombs…
in my hands
the Three Wise Man
bombe in lontananza…
nelle mie mani
i tre Re Magi
Carmela Marino, 18 gennaio 2020 Leggi tutto “Dieci haiku italiani da Harusame”
Cinque haiku italiani da The Mainichi
Rows of grapes
the hill shines in the sun
Then the harvest
Filari d’uva
la collina brilla al sole
poi la vendemmia
Simonetta Sarchi (Milano), 23 novembre 2019
thin sickle
of the moon —
ripe grapes
falce sottile
di luna –
uva matura
Angiola Inglese (Pederobba), 13 novembre 2019
Da sponda a orizzonte
Quindici haiku italiani tratti dalla rubrica Luca’s Lily Pad della community online My Haiku Pond (myhaikupond.com).
foster care‒
the little girl draws
little birds
affidamento –
la bambina disegna
degli uccellini
Elisa Bernardinis (N. 1, 12 novembre 2018)
forgetting
the name of a rose…
rainy evening
dimenticando
il nome di una rosa…
sera piovosa
Angiola Inglese (N. 2, 19 novembre 2018) Leggi tutto “Da sponda a orizzonte”
L’onomatopea nella poesia haiku
Nello haiku tradizionale è piuttosto facile imbattersi in componimenti che fanno uso dell’onomatopea. Quest’ultima – anche detta fonosimbolo – consiste, com’è noto, in elementi lessicali (cioè parole o gruppi di parole) volti a riprodurre foneticamente un dato elemento o azione (ad esempio, tic-tac, bau bau).
Reginald Horace Blyth (1898-1964), nel primo volume della sua opera magna intitolata semplicemente Haiku¹, parla proprio del ricorso all’onomatopea da parte di grandi maestri del passato, distinguendo tra tre macro-categorie:
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- parole che rappresentano in maniera diretta un suono mediante l’uso della voce (ad esempio ‘caw caw’ かーかー, ossia il gracchiare del corvo);
- parole che rappresentano un dato movimento od altra sensazione fisica diversa dal suono (ad esempio, ‘uro-uro’ うろうろ, cioè il vagare frenetico di chi è agitato);
- parole che rappresentano stati d’animo o moti psicologici od emotivi (ad esempio, ‘moya-moya’ もやもや, cioè il rimuginare su qualcosa).
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